sulla cometa

pensieri a caso, e neanche costanti.


Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei?Pensavo che fare questo piccolo test mi avrebbe aiutato a capire se l'idea che ho per chi votare alle prossime elezioni è sensata o meno.

Uhmm. Forse no. Sono equidistante.
Beh, per lo meno si giustifica il senso di disagio che ho nel pensare di votare un qualsiasi partito. Non ce n'è uno che mi vada bene ;)

Divertitevi col test, e che Dio ce la mandi buona.

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Accidenti a Yahoo.
Ho scoperto questo suo aspetto a fine gennaio, e da allora ne sono assolutamente stregata.
Invece di fare le solite migliaia di cose che avrei da fare, passo le serate (e a volte le nottate) a giocare.
Sì, come gli adolescenti con i GameBoy o come si chiamano.
Comunque. Un po' mi vergogno. Un po' vi sfido: scaricatevi le demo di questi giochi e poi ditemi se voi resistete.
In ordine di preferenza:
* Tradewinds 2, Christine c'est moi, potrei giocarci per tutta la vita, e mi ha salvato il PaperWorld ;)
* Oasis, specie quando esce lo Scout
* Plantasia, sublimazione del mio mancato pollice verde
* TriJinx, mi ha fatto amare i triangoli
* Magic Vines, con un livello che proprio non riesco a superare
* Rocket Mania, anche se non ci fossero i fuochi d'artificio
* Diner Dash, perchè ho sempre sognato di fare la cameriera
* Insaniquarium, che fa molto Nemo
* Zuma, una volta trovata una strategia
* Hexalot, che ho sempre paura che finisca

Cosa? Sono tanti? Ma se non sono neanche la metà di quelli che volevo inserire?!

Fino a ieri sono stata all’Hobby Show con un piccolo stand della Galassia di Carta. Ci sarebbero migliaia di cose da raccontare di questi quattro intensissimi giorni, a partire dall’enorme aiuto che Alessandra e Sara mi hanno dato. La parte più bella di questa esperienza è stato proprio condividerla con loro, parlare di noi, conoscerci ancora meglio, e trovarsi tra amiche, libere si essere noi stesse e di dirci le cose più profonde o più banali senza paura di intaccare la stima che l’altra ha di noi. Una vera esperienza di libertà e di amore. Grazie, ragazze.

Oggi poi ripensavo ad un paio di episodi che sono stati veramente esaltanti.
Sono successi ieri, con Sara presente.
Il primo è stato l’approccio di una cliente australiana, che parlava proprio come le altre due australiane che ho conosciuto nella mia breve vita: tutto appiccicato (stavolta però in italiano, ed era un po’ più facile capirla) e veloce veloce, quasi senza lasciare lo spazio per rispondere. Un po’ frastornante, veramente, ma a questo punto immagino che sia tipico della loro cultura (tre persone sono un campione abbastanza rappresentativo per delineare una cultura?).
Comunque, questa donna mi ha detto che mi conosceva. Che aveva visto le mie pagine sulle riviste di scrapbooking, e in particolare che le era piaciuta quella (con articolo) sulle date della mia vita, apparsa l’estate scorsa su Legacy. “Sì, io ti conosco”. Al momento mi ha imbarazzata moltissimo, ma ora che ci ripenso, non è poi così terribile essere riconosciuta. E immagino che per Ali, Becky, Cathy e tutte le altre scrapbooker famose che io conosco e che andrei a salutare per stringere loro la mano se le incontrassi al supermercato, sia cominciata così. Con una singola persona che le ha riconosciute, per la prima volta, per aver visto le loro pagine su una rivista. E’ strano, è imbarazzante, ma è bello.

E poi la signora che mi ha preso assolutamente alla sprovvista chiedendo se poteva comprare una mia pagina che era esposta nello stand. Una su Parigi che è stata pubblicata sullo speciale Scrapbooking della Lumina. Prima le ho detto “ma no, non ci vuole niente a rifarla!”. Poi, grazie a Sara che mi ha fatto capire esattamente cosa voleva (non avevo afferrato subito il senso della domanda), gliel’ho venduta. Come una vera artista vende un suo quadro. Ad un prezzo irrisorio, come Sara e poi Dario mi hanno rimproverato. Ma ero letteralmente scioccata. E non le ho neppure chiesto il nome.
Accidenti, le piaceva tanto una mia pagina che l’ha voluta comprare. Ancora adesso lo trovo incredibile. E bello.

Non era questo che mi aspettavo dallo scrapbooking, quando ho cominciato a farlo. Però mi piace. Sono felice, come non sono mai stata. E sono grata che la mia vita abbia preso questa piega.

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Dovevano passare 33 anni perchè un giorno, guardandomi allo specchio, improvvisamente mi riconoscessi.
Sì, vedo ancora, come ieri, i chili di troppo, i capelli bianchi, le sopracciglia che avrebbero bisogno di una ritoccatina, la pelle rovinata. Ma oltre questo, per la prima volta, fisso negli occhi la figura nello specchio, ed ecco la folgorazione: sono io. Mi riconosco. Questa sono io.

Forse questo significa che sto finalmente diventando grande. O che sto diventando matura. Che sto diventando vecchia?
Magari è l'inizio del momento in cui accetterò finalmente me stessa. O forse è solo indice del fatto che dormo troppo poco.

questo messaggio nel mio blog lo sogno da mesi. Perchè è da mesi, anzi da anni, che mi sono accorta, con un po' di divertimento e un leggerissimo filino di preoccupazione, di quanto la mia vita (e anche quella del DH, se vogliamo dirla tutta) sia scandita dai telefilm, preferibilmente americani.
Ce ne sono alcuni di bellissimi, di geniali, di incredibili. E altri di passabili. Ma io più o meno li guardo tutti.
Un giorno ci farò pure una pagina di scrapbooking.
Cosa ci scriverò? Beh... che CSI è stato il primo e manterrà sempre un posto privilegiato nel nostro palinsesto. Las Vegas, Miami, New York... mi piace tutto. Lo facessero a Cincinnati, mi piacerebbe comunque. E mi piace pure NCIS, che alcuni dicono il clone di CSI. Ma no, ma no. E anche se fosse....
Anche Law & Order è diventato un cult, specialmente i due splendidi spin-off Criminal Intent e Special Victims Unit. Sono talmente realistici (come CSI forse non è più) che a volte vanno pure a finire male. E i protagonisti sono spettacolari.
Sono contenta che sia ricominciato Cold Case. Mi piace molto il continuo flashback, una volta abituata a seguirlo. E anche le linee temporali di Senza Traccia erano interessanti. Mentre Crossing Jordan ha un po' perso il suo smalto, ma Jordan mi è quasi diventata simpatica nel frattempo :) . Come Brenda di The Closer, una donna indisponente in un telefilm bellissimo.
Anche Detective Monk mi è sempre piaciuto, ogni puntata senza eccezioni. Il signor Monk è una sagoma, non vedo l'ora che ricominci. Ed era carino Keen Eddie... sbaglio o hanno fatto solo qualche puntata? Come anche Hustle, l'hanno cominciato due volte e due volte interrotto, forse piaceva solo a me. Peccato.
Invece, per la serie "sto aspettando che decollino ma comunque non me li perdo" citerei True Calling (che è decollato eccome ma continua a lasciarmi quella sensazione) e il nuovo Numbers.
Poi ci sono i futuristici, che mi hanno sempre intrigato un sacco. Ha cominciato Dark Angel, di fumettistica memoria, e l'incredibile The Dark Zone, e poi tra Taken e ultimamente 4400 c'è stato solo da rimanere a bocca aperta. Magari non ci ho capito un gran che, ma sono esaltanti.
Tra i medici, il mio preferito è il Dr. House. Un uomo, un mito. Poi Grey's Anatomy, veramente carino. Meglio di Medical Investigation, che comunque ha qualche bel momento. E delle serie successive alla prima di Six Feet Under, che è tra quelli con un buono spunto sviluppato così così.
Non dimentichiamo le commediole: Sex and the City, naturalmente, e le Gilmore Girls, un altro cult a fasi alterne, più Desperate Housewives. Oppure, in pre-serale, Will & Grace, o anche Dharma & Greg, inizialmente davvero divertente. O, per cambiar genere, The Sentinel, carino in mancanza d'altro.
Per un periodo ho anche visto i giovanilistici: OC, la prima serie, Felicity, e perfino One Tree Hill. Ma questi veramente non ne valevano la pena. A parte Roswell, si sa.
Lost è appena cominciato e mi lascia un po' perplessa. Vedremo nel tempo.
Tanto siamo sempre qui, davanti alla TV, in attesa di un nuovo telefilm. Scandiscono le nostre serate e le nostre conversazioni delle 6 di sera: "Cos'hai mangiato a pranzo? Che c'è stasera in TV?".




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Ovvero, se copiate quello che ho scritto vi colpiranno sette anni di sfortuna e, allo scadere dei sette anni, romperete uno specchio.