sulla cometa

pensieri a caso, e neanche costanti.


Ho un mal di stomaco terribile che mi dura già da tre giorni.
Sembrava passato, e invece rieccolo... sarà colpa della domanda dai mille sottintesi che mio marito mi ha fatto? ("Vieni con me al concerto di Springsteen domani?").
Ci sono innumerevoli motivi per dirgli di no, ma mi sa che alla fine mi toccherà andarci. A meno che non succeda qualcosa nelle prossime 12 ore. Tipo... qualcuno vuole un biglietto?

Comunque. Invece di pulire la cucina, oggi ho fatto una pagina dell'Alphabetica journal di Heather. Il suo tema sono gli Abba, che io non conosco per niente (meno male che ha messo dentro anche un CD, e tutti i testi delle canzoni).
E la pagina che ne è uscita è questa:



Mio marito ha alzato le sopracciglia.
Ma io sono stufa di pagine vintage con bambini con ali di farfalla e corone dorate, e volevo fare qualcosa di un po' diverso.
Non sono estasiata, ovviamente, ma comunque mi sembra venuta meglio delle due versioni precedenti (che sono riuscita a rovinare irrimediabilmente proprio all'ultimo passaggio). Non vi piace? Pazienza. ;)
Io ho finalmente imparato a dosare l'acrilico bianco e a non dosare i trasferibili. E' divertente!

E meno male che stasera c'è la "maratona" di Law & Order :)

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Nel frattempo, come da tradizione, la zia Elisa (io) le ha regalato un peluche della Trudi:



Ho già raccontato altrove la nascita della tradizione... è cominciata con mia zia Lia e me. Per me miciogatto è stato importantissimo, e amatissimo; spero che l'elefanta sia amata allo stesso modo dalla mia piccola nipotina.


Finalmente, dopo averci fatto aspettare un po' più a lungo del previsto, è nata Francesca, la mia seconda nipotina.
E' nata stamattina verso le 5, e sia lei che la sua mamma stanno benone.
Questo pomeriggio siamo andati a trovarla, dormiva tranquilla e si è lasciata prendere in braccio e coccolare senza battere ciglio.
Fra qualche giorno arriverà a casa e allora sarà solo per la sua famiglia, e cominceremo a spupazzarla come si deve ;)
Non vedo l'ora di farle tante belle fotografie, aspettando che cresca e che possa apprezzare tutte le Barbie che ho intenzione di regalarle.
Congratulazioni a mamma Irene, papà Simone, e anche al fratellino Luca!

In queste settimane di rinnovata frequentazione mattutina della tangenziale est, pensavo che avrei finalmente avuto l'occasione di incrementare un po' la più inspiegabile delle mie collezioni, quella dei nomi dei camion dell'Esselunga.
Dico "inspiegabile" perchè, come fanno tutti, ora mi si chiederà in cosa consiste, e spiegarlo non è una passeggiata. Comunque, già che ne ho parlato, sarà meglio che ci provi.
Dovete sapere che alcuni camion gialli dell'Esselunga (quelli grossi, non quelli piccoli del "clicca il pomodoro", che ti portano la spesa a domicilio) non hanno solo un numero identificativo, ma anche un nome. Si trova (quando c'è) in basso a destra sulle fiancate, proprio sotto il numero identificativo del camion.
La prima volta che ne ho visto uno mi ha colpito, si chiamava "sulla via di damasco". Ci ho pensato per un po' e ho cominciato a farci caso. Solo dopo un paio d'anni ho deciso di segnarmeli. Ora ne ho 24, ma so che ce ne sono altri in giro... solo che sono decisamente più numerosi i camion senza nome.
Una volta ho perfino scritto una mail al servizio clienti dell'Esselunga, chiedendo come venivano assegnati e da chi, e ho ricevuto una ridicola risposta assolutamente insoddisfacente da qualcuno che forse non sapeva neanche di cosa stessi parlando ("vengono assegnati dalla direzione" non è esattamente esplicativo, e non dice con che criterio, nè perchè, nè quanti ce ne sono, nè nessuna delle cose che avrei voluto sapere).
Comunque nel tempo credo di aver identificato almeno tre filoni: battaglie famose (es. "i dardanelli", "roncisvalle", "austerlitz 1850"), personaggi storici (es. "adam smith", "marco polo", "orazio nelson"), e Milano (es. "porta romana bella", "oss bus", "el magnan"). E poi ci sono quelli ancora incomprensibili, come "mandrake", "midway", "nel segno di mercurio", chissà di che serie fanno parte. Tra l'altro, tutto rigorosamente in minuscolo, che è un'altra cosa che *adoro*.
E ogni tanto mi chiedo: sono solo io che li ho notati? Sono tanto strana ad esserne incuriosita?
E perchè diamine ce ne sono così pochi in giro? In due settimane, ho trovato solo tre nomi nuovi.

Quando ho fatto il mio primo colloquio nel posto in cui lavoro, la titolare tra le altre cose mi ha chiesto: "tu cosa collezioni?" (non credo che facesse parte delle domande standard per l'assunzione. O per lo meno, in anni di colloqui di lavoro questa è stata la prima volta che me lo sono sentita chiedere). Ho trovato molto carino il fatto che desse per scontato che io collezionassi qualcosa. Poi l'ho conosciuta meglio e ho capito il perchè, ma questa è un'altra storia ;) .
Quindi, cos'altro colleziono?
Burrocacao, o in generale balsami per le labbra. Di questi ne ho 30, e li uso tutti. Una volta l'uno, una volta l'altro... così non finiscono mai e io ho sempre un sapore diverso in bocca.
ATC, che sono fatte apposta per essere collezionate. Non le ho mai contate, ne avrò un centinaio o due.
Confezioni di fiammiferi con la pubblicità di posti (in genere alberghi). In realtà è una collezione in via di estinzione, un po' perchè non viaggio più tanto, e poi perchè se mi servono li uso. Però va bene così, a volte mi viene l'ansia da incendio accidentale.
E poi ci sono quelle cose che tendono ad accumularsi in periodi vari senza che ci sia dietro un preciso disegno... come i rossetti, gli smalti, la carta da scrapbooking, le cartoline pubblicitarie, i docciaschiuma.
E ho circa tremila carte telefoniche usate da tutto il mondo. Davvero nessuno le vuole? Faccio un ottimo prezzo.

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Il che significherebbe, naturalmente, che sono ancora viva. E ho già ricominciato a trottare.
La cosa più carina di questa estate, a parte il clima quasi perfetto, è stata la scoperta dello scooter. E' bellissimo andarsene in giro per la città sgusciando nel traffico e col vento sulla faccia. A volte anche con i gas di scarico sulla faccia, ma si sa, di perfetto a questo mondo c'è ben poco. Comunque, finchè dura (leggi: finchè il marito non si stufa di scarrozzarmi) continuo ad andare in ufficio con questo splendido mezzo, che mi fa risparmiare un paio di ore nette al giorno per gli spostamenti. Bello, eh?!

Cos'ho fatto nel frattempo? Un paio di CJ dell'Alphabetica (ecco qui sotto quello per Carlene), l'altro non mi piace per niente e non vale la pena di vederlo...



...e mi sono comprata, oltre alle infradito di cui ho già detto, anche una certa quantità di bigiotteria. Collane... ok, quelle le metto abbastanza spesso. E un paio di orecchini lunghissimi (ne ho già perso uno) che mi ricordano il mio "periodo gipsy", nel 1990/1991, quando ne avevo una collezione imbarazzante. Questi, anzi questo, il superstite, è più discreto e raffinato, ma comunque fa la sua scena.
E per oggi è tutto.

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Ovvero, se copiate quello che ho scritto vi colpiranno sette anni di sfortuna e, allo scadere dei sette anni, romperete uno specchio.